24 Aprile 2013 serata in onore del partigiano Eros Sequi

5 aprile 2013

LOCANDINA 24 aprile


SEGNALAZIONE: INCONTRO SULLE NUOVE DESTRE A RHO

9 febbraio 2013

Il Collettivo La Sciloria

organizza,

Presso La Corte Popolare a Rho in Via Umbria n.8 (Loc. Biringhello)

DOMENICA 17 FEBBRAIO Ore 17.00

INCONTRO PUBBLICO SULLE NUOVO DESTRE

con:

SAVERIO FERRARI e l’Associazione “DAX 16 MARZO 2003”

A seguire APERITIVO MUSICALE ANTIFASCISTA

In preparazione delle tre giornate in ricordo di DAX che si svolgeranno a Milano il 15-16-17 Marzo


L’eredità. Sul mausoleo a Graziani

27 settembre 2012

Articolo interessantisismo e storicamente documentatissimo dei Wu-Ming sull’argomento (il sacrario al criminale di guerra Graziani inaugurato ad Agosto ad Affile, comune del Lazio, e realizzato con 130.000 euro pubblici di finanziamento regionale – perchè i soldi pubblici la maggioranza di centrodestra della Regione Lazio non li sprecava solo in festini…)

Vale la pena leggerselo e anche seguire i vari approfondimenti e spunti linkati.

http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=9360

http://www.contropiano.org/it/news-politica/item/11173-affile-scrivono-no-al-fascismo-sul-sacrario-a-graziani-denunciati-tre-giovani


Presidio antifascista a milano domenica 29 aprile

26 aprile 2012

29 APRILE : CONTRO LA DECISIONE DELLA PROVINCIA DI CONCEDERE SALA PER LA PROIEZIONE DI “MILANO BURNING”: PRESIDIO DEMOCRATICO DAVANTI ALLA CAMERA DEL LAVORO DALLE 15 ALLE 20.
La Camera del lavoro di Milano, organizza per domenica 29 aprile 2012 un Presidio Democratico e antifascista davanti alla propria sede in corso di Porta Vittoria 43 dalle 15 alle 20, contro la decisione della provincia di Milano
di concedere, nello stesso giorno, la sala di via Corridoni, per una iniziativa commemorativa, “Milano burning”, che vedrà il concentrarsi, nelle
vicinanze della Camera del lavoro, di un coagulo di organizzazioni neo fasciste, che tutti gli anni in questa data si rendono responsabili di parate e di azioni provocatorie (via Gucciardini), in aperto conflitto e disprezzo nei confronti dei
valori democratici e antifascisti di Milano.

Per questo invitiamo tutte le forze democratiche milanesi alla vigilanza e alla mobilitazione insieme ai militanti della Cgil.
Chiediamo, inoltre, alle istituzioni cittadine e alle forze dell’ordine un immediato intervento, al fine di impedire questa grave provocazione.
Milano 24 aprile 2012

L’ANPI Provinciale di Milano, preoccupata per lo svolgimento dell’iniziativa neofascista a ricordo di Sergio Ramelli  prevista per domenica 29 aprile 2012, aderisce al presidio promosso dalla Camera del Lavoro di Milano  con inizio alle ore 15 nel piazzale antistante di Corso di Porta Vittoria, 43.

Roberto Cenati
Presidente ANPI Provinciale di Milano


27 aprile, Legnano: serata sulle deportazioni alla Tosi

26 aprile 2012

La sezione ANPI di Legnano organizza

“Gli italiani nei lager nazisti”


conferenza del prof. Giancarlo Restelli

Leone da Perego, Via Giraldelli

27 aprile

ore 21.00

La cittadinanza è invitata

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I deportati di Legnano nei lager nazisti

All’interno dell’Anpi di Legnano stiamo concludendo una ricerca sui tanti deportati da Legnano nei lager nazisti.

Come è noto dopo l’ 8 settembre del 1943 dal nostro Paese furono deportati nel Reich quasi 24.000 cittadini italiani, in gran parte partigiani, persone accusate di autare i partigiani, sindacalisti, operai in sciopero, antifascisti.

I deportati di Legnano sono poco meno di trenta, in gran parte operai della Franco Tosi ma anche operai e lavoratori di altre aziende del Legnanese.

Tra di loro ci sono alcuni partigiani.

Questa nostra indagine è stata resa possibile dal monumentale “Libro dei deportati” (esaustiva ricerca promossa dall’Università di Torino, 2010) che raccoglie i dati documentari dei 24.000 Triangoli Rossi.

Ci siamo avvalsi anche delle meritevoli ricerche condotte in sede locale dagli anni Settanta ad oggi incrociando i dati.

La deportazione da Legnano avvenne principalmente in due diversi momenti storici: in seguito alla retata delle SS nella Franco Tosi del 5 gennaio 1944 e in seguito agli scioperi del marzo del ‘44.

E’ diventata tristemente famosa la retata del 5 gennaio del 1944 che si concluse con nove deportati a Mauthausen, di cui solo due poterono tornare in Italia. Ancora più drammatica la deportazione dopo gli scioperi del mese di marzo: tredici deportati a Mauthausen e Gusen, un solo sopravvissuto!

Il bilancio finale delle deportazioni appare tragico: come il lettore vedrà quasi tutti i deportati della nostra città trovarono la morte a Mauthausen, uccisi dagli stenti, dal feroce sfruttamento delle energie lavorative, dalla fame, dalle malattie, dalle torture.

Per ogni deportato abbiamo l’anno di nascita, il giorno dell’arresto, il percorso dal carcere al lager, il passaggio da un lager ad un altro, fino al giorno della morte o della liberazione.

Ci piacerebbe però avere altre informazioni su di loro (lettere, fotografie, ritagli di giornale, ricordi personali…), che magari aspettano solo di tornare alla luce.

È per questo che ci rivolgiamo ai lettori, sperando che tra di loro ci siano figli o nipoti dei deportati, chiedendo loro di metterci a disposizione quanto ci può essere utile per dare un volto ai singoli.

La nostra speranza è dare un’identità ai deportati di Legnano, renderli vivi, farli uscire da quell’oblio a cui il tempo sembra condannarli.

Giancarlo Restelli

Giancarlo.restelli@istruzione.it

67° anniversario della deportazione dalla Franco Tosi

Franco Tosi: deportati del 5 gennaio ‘44

Paolo Cattaneo

Nato il 25 agosto 1909 a Legnano. Membro della Commissione interna della Franco Tosi. Arrestato a Legnano. Avviato verso il campo di transito di Fossoli (Carpi) giunge a Mauthausen l’11 marzo 1944 (trasporto n.32). Primo numero di matricola 57033; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato tornitore. È trasferito ad Gusen e poi a Steyr (Mauthausen). Fu ricondotto a Mauthausen negli ultimi giorni di guerra (“Marce della morte”). Liberato dagli americani il 5 maggio 1945 a Mauthausen. Morì poi suicida

 

Pericle Cima

Nato il 7 agosto o il 7 marzo a Spinadesco (CR). Ingegnere meccanico alla Franco Tosi di Legnano. Arrestato a Legnano il 5 gennaio 1944. Avviato verso il campo di transito di Fossoli (Carpi) giunge a Mauthausen l’11 marzo 1944 (trasporto n.32). Primo numero di matricola 57057; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato ingegnere meccanico. E’ trasferito a Schwechat-Florisdorf (Mauthausen) il 26 marzo 1944. Trasferito a Wien Florisdorf fine giugno-primi di luglio ’44. Deceduto l’11 aprile 1945 a Steyr durante la “marcia della morte” da Wien a Mauthausen

Alberto Giuliani

Nato nel 1910. Perito tecnico alla Franco Tosi. Insegnava nella scuola tecnica all’interno dell’azienda. Fu inviato nel lager con un altro trasporto rispetto ai suoi compagni. Deceduto il 6 febbraio 1945

Carlo Grassi

Nato il 5 ottobre 1902 a Legnano. Arrestato a Legnano. Avviato verso il campo di transito di Fossoli (Carpi) giunge a Mauthausen l’11 marzo 1944 (trasporto n.32). Primo numero di matricola 57183; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato modellatore metallurgico. E’ trasferito a Gusen (Mauthausen). Deceduto tra il 14 febbraio e il 15 febbraio 1945 a Gusen

Natale Morandi

Membro di primo piano della Commissione interna della Franco Tosi. Sopravvissuto (non abbiamo altre notizie di lui)

Francesco Orsini

Nato il 3 o il 4 ottobre 1882 a Legnano. Arrestato a Legnano. Avviato verso il campo di transito di Fossoli (Carpi) giunge a Mauthausen l’11 marzo 1944 (trasporto n.32). Primo numero di matricola 57316; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato tornitore. È trasferito ad Ebensee (Mauthausen). È trasferito nel Sanitaetslager di Mauthausen. Deceduto il 5 ottobre 1944 nel castello di Hartheim (Mauthausen)

Angelo Santambrogio

Nato il 15 luglio 1913 a Legnano. Membro di primo piano della Commissione interna della Franco Tosi. Arrestato a Legnano. Avviato verso il campo di transito di Fossoli (Carpi) giunge a Mauthausen l’11 marzo 1944 (trasporto n.32). Primo numero di matricola 57934; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato fresatore. È trasferito nel Sanitaetslager di Mauthausen. Deceduto il 19 settembre 1944 nel Castello di Hartheim (Mauthausen)

Ernesto Venegoni

Nato il 19 agosto 1899 a Legnano. Membro della Commissione interna della Franco Tosi. Arrestato a Legnano. Avviato verso il campo di transito di Fossoli (Carpi) giunge a Mauthausen l’11 marzo 1944 (trasporto n.32). Primo numero di matricola 57464; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato meccanico di precisione. È trasferito a Gusen (Mauthausen). È trasferito a Mauthausen. È trasferito a Linz III (Mauthausen). Deceduto il 26 marzo 1944 a Mauthausen

Antonio Vitali

Nato il 1 o il 16 marzo 1899 a Milano. Membro di primo piano della Commissione interna della Franco Tosi. Arrestato a Legnano. Avviato verso il campo di transito di Fossoli (Carpi) giunge a Mauthausen l’11 marzo 1944 (trasporto n.32). Primo numero di matricola 57474; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato meccanico. È trasferito a Gusen (Mauthausen). Deceduto il 9 marzo 1945 a Gusen

Deportati del marzo-aprile ’44

Tutti arrestati dai fascisti e deportati in Austria e in Germania dai nazisti

Giuseppe Bosani

Nato il 19 gennaio 1910 a Legnano. Lavoratore presso l’Alfa Romeo. Giunge a Mauthausen l’8 aprile 1944 (trasporto n.38). Primo numero di matricola 61575; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato tornitore. È trasferito a Gusen (Mauthausen). Deceduto il 14 maggio 1945 a Mauthausen

Ambrogio Carlo Bossi

Nato il 7 dicembre o il 30 novembre 1902 a Crenna, frazione di Gallarate. Giunge a Mauthausen l’8 aprile 1944 (trasporto n.38). Primo numero di matricola 61577; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato aggiustatore. È trasferito a Gusen (Mauthausen). È trasferito ad Auschwitz. È trasferito a Mauthausen il 29 gennaio 1945, numero di matricola 123696. Deceduto il 30 marzo 1945 a Mauthausen (Gusen?)

 

Rino Cassani

Nato il 28 ottobre 1912 a Legnano. Lavoratore alla Emilio Bozzi Arrestato a Legnano nel marzo 1944. Giunge a Mauthausen l’8 aprile 1944 (trasporto n.38). Primo numero di matricola 61600; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato meccanico ciclista. È trasferito a Gusen (Mauthausen). Deceduto il 26 aprile 1945 a Gusen

Giuseppe o Giovanni Ciampini

Nato il 9 settembre 1892 a Busto Arsizio. Padre di dieci figli, abitante in via Garibaldi 4. Lavoratore presso la Ercole Comerio di Via Gaeta a Legnano. Arrestato a Legnano il 18 marzo 1944. Giunge a Mauthausen l’8 aprile 1944 (trasporto n.38). Primo numero di matricola 61608; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato tornitore. È trasferito a Gusen (Mauthausen). È trasferito a Mauthausen. Deceduto il 25 marzo 1945 a Mauthausen

 

Carlo Giovanni Ciapparelli

Nato il 7 aprile 1902 a Legnano. Operaio alla Franco Tosi. Arrestato a Legnano 14 marzo 1944. Giunge a Mauthausen l’8 aprile 1944 (trasporto n.38). Primo numero di matricola 61609; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato tornitore. È trasferito a Gusen (Mauthausen). Deceduto il 26 maggio del 1945 a Gusen

Giovanni De Tomasi

Nato il 21 agosto 1912 a Busto Arsizio. Lavoratore presso la Ercole Comerio di Via Gaeta a Legnano. Arrestato a Legnano il 18 marzo 1944. Giunge a Mauthausen l’8 aprile 1944 (trasporto n.38). Primo numero di matricola 61763; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato operaio meccanico. Immatricolato a Mauthausen è trasferito a Brux, sottocampo di Flossenbuerg (oggi Most, nella regione dei Sudeti appartenente alla Repubblica Ceca). È trasferito a Gusen (Mauthausen). È trasferito a Mauthausen. Deceduto il 17 marzo 1945 a Mauthausen

 

Corrado Galliani

Nato il 6 ottobre 1908 a Canda (RO). Impiegato alla tessitura Agosti, domiciliato a San Vittore Olona. Prelevato dalle Brigate Nere nel marzo del ’44. Giunge a Mauthausen l’8 aprile 1944 (trasporto n.38). Primo numero di matricola 61650; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato contabile. È trasferito a Gusen (Mauthausen). Deceduto il 4 maggio 1945 a Gusen

 

Astorre Landoni

Nato l’11 febbraio 1909 o l’11 febbraio 1902 a Legnano. Arrestato a Legnano il 3 marzo del 1944. Inviato in Germania con il convoglio n. 32 assieme ai deportati Tosi. Giunge a Mauthausen l’11 marzo 1944. Primo numero di matricola 57204; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato disegnatore tecnico. È trasferito ad Ebensee (Mauthausen). Deceduto il 7 marzo 1945 a Gusen (Mauthausen)

 

Mario Pomini

Nato il 12 settembre 1907 a Legnano. Operaio della Emilio Bozzi. Giunge a Mauthausen l’8 aprile 1944. Primo numero di matricola 61725. Mestiere dichiarato arrotino. È trasferito a Passau II (Mauthausen). È trasferito a Zschachwtz (Flossenbuerg) il 4 novembre 1944 dove arriva il 7 novembre 1944, numero di matricola 35529. A Mauthausen e Sachsenhausen è classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Sopravvissuto

Giuseppe Ranzani

Nato il 27 maggio 1900 a Castellanza. Arrestato a Legnano nel marzo 1944. Operaio della Pensotti. Giunge a Mauthausen l’8 aprile 1944. Primo numero di matricola 61731; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato tornitore. È trasferito a Gusen (Mauthausen). Deceduto il 23 aprile 1945 a Gusen

Eugenio Verga

Nato il 12 aprile 1908 a Legnano. Arrestato a Legnano il 18 marzo 1944. Giunge a Muathausen l’8 aprile 1944. Primo numero di matricola 61776; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato installatore elettrotecnico. È trasferito a Gusen (Mauthausen). Deceduto il 26 maggio 1945 a Mauthausen (Gusen?)

Davide Zanin

Nato il 30 settembre 1899 a Cordenons (UD). Arrestato a Legnano nel marzo 1944. Giunge a Mauthausen l’8 aprile 1944. Primo numero di matricola 61784; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato operaio. È trasferito a Gusen (Mauthausen). Deceduto l’11 ottobre 1944 a Gusen

Arrestati e deportati in altri contesti

Don Mauro Bonzi

Nato il 15 gennaio 1904 a Legnano. Arrestato a Legnano. Giunge a Dachau il 9 ottobre 1944. Primo numero di matricola 113150; classificato con la categoria Schutz Geisticher. Liberato a Dachau dagli americani il 29 aprile del 1945

Nando Filetti

Nato il 26 o il 27 febbraio 1918 a Legnano. Giunge a Dachau il 22 settembre 1943. Primo numero di matricola 53953; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato inserviente e cameriere. È trasferito a Buchenwald il 30 ottobre 1943, numero di matricola 35193. È trasferito a Dora Mittelbau il 22 settembre 1944 dove arriva il 24 settembre 1944, numero di matricola 35193. E’ classificato con la categoria Pol (Politico) sia a Buchenwald sia a Dora. Deceduto a Brux, sottocampo di Flossenbuerg, il 21 luglio 1944 (oggi Most, nella regione dei Sudeti appartenente alla Repubblica Ceca)

 

 Pietro Gobbo

Nato a Legnano nel 1905. Arrestato a Torino. Giunge a Mauthausen l’11 marzo 1944. Primo numero di matricola 57188; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato tornitore. È trasferito a Gusen (Mauthausen). Deceduto il 28 marzo 1945 a Gusen

Luigi Mazza

Nato il 24 novembre 1920 a Legnano. Arrestato a Milano il 5 novembre 1944. Giunge a Mauthausen il 21 novembre 1944. Primo numero di matricola 110322; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato radiotecnico. Deceduto il 25 marzo 1945 a Mauthausen (Gusen?)

 

Gianfelice Moro

Nato il 9 ottobre 1922 a Legnano. Partigiano è arrestato a Legnano. Giunge a Mauthausen il 13 marzo 1944. Primo numero di matricola 57603; classificato con la categoria Schutzhaftlinge (prigioniero politico, mandato di arresto per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato studente di chimica. È trasferito a Ebensee (Mauthausen). Deceduto il 2 febbraio 1945 a Ebensee.

 

Candido Poli

Nato nel 1923 a Legnano. Operaio alla Franco Tosi, membro attivo della Resistenza all’interno dell’azienda, si dà alla latitanza nel dicembre del 1943 per evitare un possibile arresto. Raggiunge le formazioni partigiane del comandante Giovanni Marcora (Albertino). È arrestato a Busto Arsizio il 4 gennaio 1944 mentre stava per prelevare un carico di armi. Grazie alla mediazione del cardinale di Milano Ildefonso Schuster evita la fucilazione perché nel momento dell’arresto era armato. È deportato a Mauthausen. Dopo una iniziale quarantena è deportato a Dachau e poi nel sottocampo di Bernau. È liberato dagli americani il 29 aprile del 1945

Carlo Venegoni

Nasce a Legnano il 7 maggio 1902. Al Congresso di Livorno del gennaio 1921 si schierò a favore della scissione comunista, divenendo in breve tempo uno dei più attivi dirigenti del nuovo partito in tutto l’Alto Milanese. Nel 1924 fu inviato a Mosca come membro italiano della delegazione italiana al V Congresso dell’Internazionale comunista. Dopo la promulgazione delle Leggi eccezionali fasciste del 1926 lasciò Legnano per riorganizzare clandestinamente a Torino la Confederazione Generale del Lavoro. Arrestato nell’ambito di questa attività, fu condannato dal Tribunale Speciale a dieci anni di reclusione. Nel settembre del 1944 Carlo fu arrestato e deportato nel campo di concentramento di Bolzano, da dove riuscì ad evadere un mese dopo, per recarsi subito dopo a dirigere le SAP a Genova-centro. Nell’immediato dopoguerra ricoprì importanti incarichi nella CGIL e nella Federazione comunista di Milano.

Fonti

– AA.VV. “Il Libro dei Deportati”, vol. I, Mursia 2010

– “Giorni di guerra. Legnano 1939-1945”, di Giorgio Vecchio, Nicoletta Bigatti e Alberto Centinaio, III Edizione 2009

– “Legnano nella Resistenza” a cura di Giorgio D’Ilario e Giuseppe Bruno, Edizioni Landoni 1975

– AA.VV. “Legnano nella Resistenza”, edito dal Comune di Legnano nel 60° della Liberazione, Edizione 2006

– Gonzalo Alvarez Garcia, “Quelli della Tosi. Storia di una azienda”, Libri Scheiwiller, 1985

– Saverio Clementi, “Don Mauro Bonzi. Un prete nell’inferno di Dachau”, Editrice Monti 2011

– Giancarlo Restelli, “Viaggio in un mondo fuori dal mondo: Dachau, Mauthausen, Ebensee, Gusen e Hartheim”, Ed. Raccolto 2005

Note

In corsivo appaiono dati e note (tratti dalle pubblicazioni elencate) che non figurano nel “Libro dei deportati”

– Testimonianze di deportati legnanesi

http://restellistoria.altervista.org/pagine-di-storia/resistenza/testimonianze-di-deportati-nei-lager-nazisti-di-legnano/

– Immagini di Mauthausen

http://www.youtube.com/watch?v=Utzb1cu91bw


APPELLO DEL COMITATO PERMANENTE ANTIFASCISTA

3 marzo 2012

A PARTECIPARE AL PRESIDIO ANTIFASCISTA ALLA LOGGIA DEI MERCANTI

Domenica 4 marzo 2012 si svolgerà a Milano una iniziativa nazionale della organizzazione neofascista Fiamma tricolore, alla quale sono state invitate tutte le sigle del variegato schieramento dell’estrema destra, allo scopo di promuovere un appuntamento per tutto il neofascismo milanese e lombardo.

Negli ultimi mesi a Milano dobbiamo purtroppo registrare il reiterarsi di manifestazioni e iniziative di tipo dichiaratamente fascista, con l’apertura di nuovi punti di incontro e di riferimento oltre a preoccupanti fenomeni di vandalismo politico contro sedi democratiche presenti nei quartieri della nostra città e della Provincia.

Risale poi al 10 febbraio 2012, nel Giorno del Ricordo, la gravissima provocazione messa in atto da elementi di Forza Nuova che, dopo aver fatto irruzione nella Sala Polifunzionale del Comune di Milano in Zona 6, hanno imbrattato i pannelli della mostra su “Fascismo, foibe ed esodo” allestita con il patrocinio del Consiglio di Zona.

La situazione che si è venuta a determinare nella nostra città suscita fondate preoccupazioni e necessita di una attenta analisi e di un costante monitoraggio, soprattutto da parte delle Istituzioni e delle Forze preposte alla Difesa dell’Ordine Pubblico.

Milano, città Medaglia d’Oro della Resistenza, non può accettare tali provocazioni che si svolgono in aperto contrasto con lo spirito e i principi della nostra Carta Costituzionale.

La Questura di Milano ha disposto il divieto del corteo nazionale della Fiamma Tricolore “contro il governo Monti e la giunta Pisapia”, concedendo all’organizzazione neofascista solo un “presidio fisso” in piazza San Carlo.

Il Comitato Permanente antifascista invita tutta la cittadinanza alla massima vigilanza e a partecipare Domenica 4 Marzo 2012, a partire dalle ore 10,00 al presidio antifascista organizzato alla Loggia dei Mercanti, luogo simbolo di Milano, sotto la quale sorge il sacrario dedicato ai Caduti per la libertà e ai deportati milanesi scomparsi nei lager nazisti.

COMITATO PERMANENTE ANTIFASCISTA CONTRO ILTERRORISMO PER LA DIFESA DELL’ORDINE REPUBBLICANO

 

 


Iniziativa per la Giornata della Memoria a Nerviano sulle deportazioni alla Tosi, mercoledì 25 sera in Bergognone

19 gennaio 2012

Comune di Nerviano

Assessorato alla Cultura

ANPI

Sezione di Nerviano

Nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata della Memoria

Mercoledì 25 Gennaio 2012

Ore 21:00

Sala Bergognone

Nerviano

E come potevamo noi cantare?”

La deportazione dei lavoratori della Franco Tosi di Legnano a Mauthausen 1944

Interverranno:

Dario Venegoni, presidente provinciale ANED (Associazione Nazionale Ex-DeportatI)

Teo Santambrogio, ex-operaio Tosi testimone della deportazione del fratello

Durante la serata verranno proiettati spezzoni del Dvd di testimonianze “E come potevamo noi cantare. Milano 1943-45. Le deportazioni”, realizzato da Anpi e Aned

E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

(Salvatore Quasimodo)

Video sulle deportazioni alla Tosi e le celebrazioni di quest’anno del 67° anniversario (con intervista a nedo Fiano)


Il laboratorio dell’estrema destra

5 gennaio 2012

Con Casapound è nata una nuova ideologia neofascista. Guardata con interesse da gruppi di destra di altri paesi europei Annette Langer – Der Spiegel – 30/12/2011

Il 13 dicembre Gianluca Casseri ha parcheggiato la sua Volkswagen in seconda fila non lontano da piazza Dalmazia, a Firenze. Si è avvicinato a tre uomini senegalesi che vendevano borsette, accendini e magliette nel mercato della piazza. Poi ha cominciato a camminare avanti e indietro di fronte ai venditori, prima di dire: “Tocca a voi”. Subito dopo Casseri, 50 anni, ha estratto una pistola Smith&Wesson dalla tasca e ha fatto fuoco quattro o cinque volte. Modou Samb, 40 anni, e Mor Diop, 54, sono morti sul colpo. Moustapha Dieng, 34 anni, è sopravvissuto ma ha riportato ferite gravi. Circa due ore dopo Casseri ha sparato ad altri due senegalesi a pochi passi dal duomo, prima di rifugiarsi in un parcheggio. Qui, rintracciato dalla polizie, si è tolto la vita, lasciandosi alle spalle testimoni esterrefatti, parenti sconvolti e un’opinione pubblica sconcertata. Da quel giorno l’Italia sta cercando di capire i motivi del crimine e si sta chiedendo se Casseri fosse un cane sciolto con problemi mentali o facesse parte di una rete di estrema destra che ha agito per motivi ideologici. Casseri era nato a Cireglio, in provincia di Pistoia, nel 1961. a 12 anni aveva letto H.P. Lovecraft e si era appassionato alla letteratura fantastica. Diventato ragioniere, nel 2001 aveva fondato una rivista. Nei suoi scritti si puo’ comprendere meglio la sua visione del mondo. In un pamphlet intitolato Il protocollo del Savio di Alessandria, Casseri si scagliava contro quello che per lui era un complotto ebraico globale, e negava l’Olocausto. I colleghi e le amiche lo hanno descritto come un uomo introverso, riservato e depresso. “Era il classico lupo solitario” spiega Saverio Ferrari, un esperto di estremismo di destra che dirige il blog antifascista Osservatorio democratico. “I criminali di questo tipo alimentano le loro idee in silenzio e a un certo punto decidono di passare all’azione. Allora si convincono di agire in nome di un gruppo per esprimere il loro odio nei confronti delle circostanze contingenti”. Intanto negli ambienti dell’estrema destra italiana Casseri è diventato un mito. Sul sito razzista Stormfront viene elogiato come vero italiano e come “eroe bianco” meritevole di rispetto e onore. Per i militanti di estrema destra le motivazioni della strage sono evidenti: la situazione e’ insostenibile, la societa multietnica “è una bomba a orologeria pronta a esplodere”, si legge sul sito antisemita Nonconforme.

Da Roma a Berlino
Secondo Saverio Ferrari, in Italia il fascismo della vecchia guardia è stato sostituito da simboli neonazisti ancora più pericolosi e radicali. “Negli ultimi dieci anni abbiamo osservato un grande balzo in avanti dei gruppi di estrema destra in tutta Europa”. Uno dei gruppi neofascisti più recenti, che Casseri sembrava aver abbracciato a livello ideologico, è CasaPound. Negli ultimi anni il centro sociale ha reclutato molti nuovi militanti e oggi può contare su decine di sedi in tutta Italia. Casapound ha la reputazione di essere giovane e alla moda, e oltre a occupare case e a promuovere manifestazioni contro il costo degli affitti, organizzando spettacoli e ha fondato un’organizzazione studentesca. In Germania gli estremisti di destra sembrano molto interessati a questa realtà emergente. Secondo Patrick Gensing, della radio pubblica Norddeutche Rundfunk, nel 2010 la formazione di estrema destra Partito nazionale democratico tedesco (Npd) ha organizzato nel nord ella Sassonia una conferenza su Casapound. Il gruppo neofascista è stato preso in esame anche dall’Istituto per la patria e l’identità nazionale dell’Npd, che cerca di individuare strategie per costruire “una rvoluzione culturale di destra” che faccia presa sui giovani. “Casapound è riuscita a creare un ambiente attraente per alcuni giovani fondendo cultura pop e neofascismo”, spiega lo storico tedesco Volker Weiss. Casapound ha preso le distanze dagli omicidi, cercando di minimizzare il ruolo di Casseri nell’associazione. “Era un cane sciolto”, ha detto un esponente del gruppo. Ma Casseri scriveva per Ideodromo, un sito gestito da Casapound, anche se dopo la strage alcuni suoi articoli sono stati rimossi. “Vogliono cancellare le prove” dice Ferrari. “Il collegamento tra Casseri e l’organizzazione non era casuale. Era il suo ambiente, è stato indottrinato lì”. Non è chiaro se Casseri si sia ispirato agli omicidi della cellula neonazista di Zwickau, in Germania. “È possibile ma non dimostrabile! , dice Ferrari. “Di sicuro i movimenti di estrema destra europei sono ben collegati online. Gli esponenti dell’Npd vengono di continuo in Italia a scambiarsi idee con persone che condividono le loro opinioni”.
Negli ultimi anni l’Italia ha ricevuto molte critiche per il trattamento che riserva agli extracomunitari. Gli omicidi di Firenze sono “il risultato di politiche di odio, fascismo e razzismo”, ha detto l’imam di Firenze Izzedine Elzir. Ma sembra che questi omicidi abbiano spinto le autorità italiane a intervenire. Il 14 dicembre la polizia ha arrestato a Roma cinque militanti dell’organizzazione fascista Militia. “Questi terribili omicidi potrebbero dare finalmente l’impulso a riflettere sul problema e a trarre delle conclusioni”, afferma Ferrari. “In ogni caso, l’Italia reagirà”

Da notare che Casapound ha anche diversi rapporti con la destra “di governo”: articolo ben documentato del luglio scorso

(Il link è ovviamente all’articolo non al resto del sito ;))

Recentissima la vicenda, qui a Milano, della concessione, poi ritirata grazie alle proteste, di una sala di rappresentanza della Provincia di Milano per un convegno di Casapound da parte della giunta di centrodestra…

Articolo del Fatto Quotidiano sui rapporti fra Casseri e Casapound (e altro…)



28 aprile 2011: “Storie dall’altra Italia”

27 aprile 2011

Sono storie dall’Altra Italia, grandi narrazioni popolari che appartengono ad un solo paese.
Vengono raccontate attraverso il teatro, la musica e le canzoni da Daniele Biacchessi, Marino e Sandro Severini dei Gang, Massimo Priviero proprio nei giorni in cui si celebra il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.
Storie di alpini siciliani e sardi che vanno a morire insieme a loro coetanei veneti e lombardi durante la campagna dell’Armir in Russia nel 1944.
Storie di studenti, operai, intellettuali, contadini che nel ’43 scelgono la democrazia e si ribellano alle barbarie naziste e fasciste.
Storie di omicidi rimasti impuniti, di sangue versato lungo le strade e le piazze italiane, di giovani uccisi per le loro idee.
Storie di nuove resistenze in Calabria e Sicilia, tra i ragazzi che producono frutta, pasta e vino sui terreni confiscati ai boss mafiosi.
“Storie dall’Altra Italia, la storia sono loro” è uno spettacolo che miscela l’arte del teatro civile di Daniele Biacchessi con la canzone d’autore, il rock e la poesia dei Gang e di Massimo Priviero.
E’ uno spettacolo per non dimenticare.


Il 25 Aprile a Nerviano e a Milano

21 aprile 2011

25 APRILE 2011

SESSANTASEIESIMO ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE:

Programma delle manifestazioni nervianesi:

ore 8.30 – Omaggio floreale al Monumento ai Caduti di S. Ilario

ore 9.00 – Omaggio floreale al Monumento ai Caduti di Garbatola

ore 9.30 – Ritrovo presso il Palazzo Municipale con partenza del corteo per omaggio floreale al Cippo dei Caduti Partigiani – Cimitero Capoluogo

ore 10.15 – S. Messa in suffragio dei Caduti nella Cappella del Cimitero

Ritrovo in Piazza della Vittoria

ore 10.45Discorsi celebrativi e premiazione del Concorso promosso dall’ANPI per
le classi terze della Scuola secondaria di primo grado (Scuola Media)

ore 12.00 – Partenza della gara ciclistica “COPPA CADUTI NERVIANESI”
sessantacinquesima edizione – con arrivo previsto per le ore 15.30 in Viale I Maggio.

A seguire – Rinfresco in piazza.

LA CITTADINANZA E’ INVITATA A PARTECIPARE

La sezione ANPI di Nerviano sarà presente anche in Piazza della Vittoria con un suo banchetto e con l’esposizione degli elaborati degli alunni e delle alunne delle classi terze delle scuole medie di Nerviano per il bando di concorso dell’ANPI “Dal Risorgimento alla Resistenza: continua costruzione degli ideali di Unità, Fratellanza e Libertà”

Sarà possibile tesserarsi all’ANPI per l’anno 2011.

MANIFESTAZIONE A MILANO:

PARTENZA ALLE ORE 14.30 DA PIAZZA OBERDAN

L’appello e il programma del Comitato Permanente Antifascista di Milano per la Manifestazione del 25 Aprile 2011


L’appello dell’ANPI Nazionale per il 25 Aprile.

Discorsi in Piazza Duomo dalle ore 16.00

Conclusioni del Presidente ANPI nazionale Carlo Smuraglia

E poi: